AveRavenna

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domenica 3 gennaio 2016

Sotto Ravenna un inestimabile tesoro che calpestiamo e non valorizziamo

Mercoledì 30 Ottobre 2013

In via D'Azeglio alcuni operai al lavoro scoprono i resti delle botteghe artigiane del 1500

Siamo nell'antica via della "Calegarie", dove nel XVI secolo si trovavano le concerie di pelli. La parte di via D'Azeglio, all'altezza della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, quella volta verso le mura, vicino a via Baracca, ospitò le botteghe calegarie fino al 1600, quando, a causa dei miasmi dovuti agli scarti di lavorazione ed alla mancanza di scoli per l'acqua impiegata, furono trasferiti in via delle cure (attuale via Cura). La scoperta dell'antica olla è avvenuta durante i lavori dell'impresa IDROLTEC di Imola ed a loro và altresì il ringraziamento per non aver distrutto il manufatto ed averne permesso il recupero.

Nuovamente il recupero di reperti archeologici è avvenuto in emergenza perché Ravenna è una delle poche città italiane priva della CARTA DELLE POTENZIALITÀ ARCHEOLOGICHE, strumento di pianificazione, censimento, tutela e valorizzazione del bene archeologico.

Ricordiamo tutti, nella vicina VIA BARBIANI, il ritrovamento (e la segnalazione di un capocantiere, "scappato di mano") degli stupendi mosaici della DOMUS DEI TAPPETI DI PIETRA e di quanto il recupero in emergenza costò all'impresa edile.
E' recentissimo il ritrovamento in PIAZZA ANITA GARIBALDI  dei mosaici grazie all'allarme lanciato da un cittadino.

Quanto del nostro patrimonio viene quotidianamente distrutto, depredato nonostante le leggi e il personale a vario titolo stipendiato per farle rispettare?
Perché il Comune di Ravenna non collabora e provvede ai controlli dovuti nei lavori cittadini?
Abbiamo un inestimabile tesoro che calpestiamo e non sappiamo valorizzare.

Guardiamoci attorno ed osserviamo come e quanto le altre città curino i propri gioielli, AQUILEIA, MATERA che in occasione della propria candidatura a capitale europea della cultura si è trasformata e si sta "lucidando".
La subsidenza, solo la subsidenza ci saprà velocemente inghiottire ed il tempo far dimenticare.

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