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domenica 3 gennaio 2016

Comitato AveRavenna: Non interrompere le ricerche in Piazza Kennedy. Sant’Agnese... pensaci tu

Domenica 8 Novembre 2015
disegno del tempio di Ercole                 sarcofago di marmo greco conservato in duomo
Scriveva lo storico Agnello “la mia casa... chiamata casa presbiteriale nella zona detta - ai Ninfei - vicino alla chiesa di S. Agnese ...”. Il Ninfeo era una delle due fontane monumentali, arricchite di statue rappresentanti le divinità protettrici della acque, citate nelle memorie storiche della Ravenna romana; una fontana è indicata nella area davanti al Mercato coperto, alla confluenza dei due fiumi cittadini, il FLUMISELLUM ed il PADENNA, l'altra fontana è indicata vicino alla chiesa di S. Agnese. Il ninfeo vicino a S. Agnese era il bacino di raccolta acque che defluivano dall'acquedotto costruito da Traiano che proveniva da Galeata e che da essa si dipartivano per tutta la città.

Ne sono la prova i tratti di condutture rinvenuti nello scavo effettuato sotto la Banca Popolare in piazza Arcivescovado. Perché non continuare a scavare in piazza Kennedy per recuperarne i resti?
Si parla attualmente della basilica di S. Agnese e ci si batte per “salvarne” ciò che è emerso. Parliamo dei resti situati nell'angolo nord-ovest della ex Piazza del mercato che fu aperta nel cuore di Ravenna tra la fine del 1937 e l'estate del 1938. C'è chi vuole attivarsi per la sua salvaguardia e chi vede nei resti di S. Agnese un irrealizzabile sogno di antichi mosaici. Il 20 giugno 1811 il Podestà di Ravenna cedette al Prefetto del Rubicone le colonne e i marmi di ragione demaniale esistenti nella soppressa chiesa di S. Agnese perché fossero trasportati a Milano. Si riservò “di conservare 4 colonne che sono di pregio” tutte le altre sono di poco valore, essendo le medesime di marmo inferiore.
La chiesa di S. Agata in via Mazzini fu costruita contemporaneamente a S. Agnese ed erano una copia dell'altra chiesa. Della chiesa di S. Agnese abbiamo resti sparsi in città. Le sue colonne più importanti sorreggono il porticato davanti all'ex negozio Bubani in Piazza del Popolo. Un frammento d'ambone marmoreo è all’interno del Museo Nazionale di Ravenna. Un sarcofago di marmo greco venato è conservato dentro alla Basilica metropolitana (Duomo) come altare del SS. Crocifisso, nella seconda cappella della navata sinistra, contenente le reliquie di San Esuperanzio, fondatore della chiesa di S. Agnese, e di San Massimiano vescovo che la consacrò al culto cristiano. Nel cortile interno del palazzo Rasponi delle Teste era conservato un capitello di tipo corinzio di età tardo-romana.
E' ormai noto che la chiesa di S. Agnese fu costruita sul tempio di Ercole da cui il nome di Ercolana a questa zona della città: davanti al tempio c'era un statua consacrata al sole raffigurante Ercole detto orario perché reggeva una meridiana. La statua fu distrutta durante uno dei tanti terremoti ravennati; il suo basamento è ora il sostegno della “colonna dell'aquila” di piazza XX settembre.
Ravenna possiede, in via Pier Traversari, il Dipartimento di Storia Cultura Civiltà dell’Università di Bologna con specializzazioni in Archeologia, ma costringe gli studenti, che costituiscono un'eccellente forza lavoro, a costosi tirocini di scavo all'estero e qui a Ravenna, dove straripiamo di reperti archeologici, implodiamo nel più tacito e inoperoso silenzio. Riprendiamoci ciò che ci appartiene e smettiamo di adagiarci alle decisioni che pochi prendono al nostro posto. Aiutateci a salvaguardare il nostro patrimonio affinché non sia nuovamente sepolto ma diventi una fonte di lavoro e guadagno per noi e i nostri figli.

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